2010 – Un aiuto per TataMia

CAV TATAMIA

Giovedì 16 Dicembre 2010 – Consegnate ulteriori 15.000€ di donazioni a TATA MIA

Martedì 6 Luglio 2010 – Consegnato 2° Assegno di euro 10,1 mila   (in collaborazione con Lions e Soropotimist)

Sabato 5 giugno 2010 -consegnato ufficialmente il primo assegno da 10.000€ a TATA MIA

 

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Questo nostro primo anno di attività vedrà come principale progetto da noi sostenuto il nido TATA MIA, una bella realtà ormai consolidata e conosciuta nonché valida risorsa per i bambini della nostra zona.
Li aiuteremo nel sostenere i costi di gestione ordinaria e li appoggeremo per il prossimo futuro nella speranza di poter veder realizzare i loro sogni di ulteriore sviluppo al fine di poter aiutare un numero maggiore di bambini.

Denominazione progetto

“Tata Mia”

Organizzazione Titolare del progetto

Centro Aiuto Vita di Vercelli ( CAV)

Descrizione del progetto, con particolare riferimento al contesto e ai problemi e bisogni considerati;

 

Il Progetto Tata Mia, prevede la custodia e la cura di bambini molto piccoli (n. compresenti max 8+1), da parte di personale appositamente formato, di età compresa tra i 6 mesi e i 3 anni, presso una struttura appositamente organizzata. L’iniziativa nasce per dare una risposta alla necessità di molte madri di trovare personale competente a cui affidare il proprio bambino/a, durante l’orario di lavoro o nella fase di ricerca dello stesso. Il Servizio è destinato prioritariamente – ma non esclusivamente – alle madri sole con figli minori, che potrebbero lavorare, ma la cui condizione monoparentale impedisce loro di accettare alcuni tipi di lavoro. Il servizio è anche destinato alle famiglie che vivono un forte disagio economico, i cui figli non usufruiscono di servizi specifici erogati dal Comune o presenti nel territorio in forma privata. Il progetto Tata Mia, mira inoltre, alla realizzazione di una fitta collaborazione tra famiglie, volontariato, privato sociale e servizio pubblico, al fine di realizzare in forma unitaria ed integrata, un servizio avente come finalità la promozione della solidarietà sociale, la valorizzazione dei nuclei familiari, delle forme di mutuo – aiuto e di reciprocità della solidarietà organizzata. Le famiglie vengono infatti affiancate per migliorare la loro qualità di vita e aumentare le proprie opportunità di integrazione nell’ambiente in cui vivono. In un clima di integrazione interculturale, il ruolo del personale addetto si caratterizza non solo per le risposte ai bisogni primari dei piccoli utenti, ma anche prestando attenzione constante alle differenze culturali e religiose dei bambini e delle loro famiglie.

Finalità generali del progetto e risultati attesi

  • Fornire custodia e cura al minore appartenente a famiglie mononucleari o che vivono in condizione di disagio sociale e favorirne la socializzazione.
  • Favorire pari opportunità per l’inserimento lavorativo delle madri coinvolte
  • Favorire la formazione mirata rivolta al personale addetto al servizio
  • Creare rete tra gli attori coinvolti, al fine di attivare una collaborazione fattiva (promozione del servizio, scambio di dati, istituzione buone prassi)
  • Creare momenti di confronto e dialogo attraverso metodologie innovative quali il gruppo di condivisione supporto e formazione per tutti i genitori che frequentano il servizio e vivono dunque condizioni di disagio socio-economico medio-grave.

Ambito territoriale entro il quale si sviluppa l’iniziativa

I destinatari privilegiati del servizio sono tutti i nuclei familiari svantaggiati, principalmente monogenitoriali, che risiedono in modo più o meno stabile nel territorio di Vercelli e provincia.

Destinatari ( tipologia e n°)

N. 8 Minori + 1 (max. contemporaneamente presenti) di età compresa tra i 6 mesi e i 3 anni.

La durata della presa in carico sarà valutata dalla Commissione Interna e potrebbe essere temporanea. Accanto alla presa in carico del minore la metodologia utilizzata dagli ideatori e operatori del progetto prevede la contemporanea presa in carico del nucleo familiare di riferimento per interventi di sostegno alla genitorialità, di ascolto, di indirizzo per l’uso adeguato di servizi e risorse presenti sul territorio.

Descrizione delle attività da realizzare e dei tempi di realizzazione previsti

  • Istituzione di una Commissione Interna.
  • Attività di informazione e accompagnamento guidato del minore in asilo e della famiglia
  • Costituzione del gruppo condivisione
  • Incontri periodici con le realtà coinvolte nel progetto
  • Stesura dei verbali di aggiornamento della commissione.
  • Momenti di confronto tra gli operatori
  • Utilizzo del diario di bordo individuale riferito al minore
  • Incontri di supervisione

L’accompagnamento al minore e alle famiglie è previsto per tutto il periodo della presa in carico del minore attraverso colloqui individuali o di gruppo con cadenza bisettimanali o mensili.

I verbali sono aggiornati al termine di ciascuna riunione della Commissione Interna che si riunisce, salvo urgenze, una/due volte al mese.

Gli operatori effettuano una riunione d’equipe con cadenza settimanale con il supporto di un coordinatore esterno e vengono affiancati da un professionista psicologo attraverso l’attività di supervisione nell’elaborazione dei vissuti esperenziali e professionali. La supervisione avviene ogni ventuno giorni.

La valutazione e le relative attività di management prevedono momenti di verifica della qualità del servizio erogato e percepita, in itinere.

Modalità e strumenti di verifica

  • Osservazione partecipante, Rilevazione dati da parte degli operatori (Strumenti da utilizzare: Diario di bordo) (Indicatori: presenza/assenza del sorriso, cambiamento di umore, accettazione/rifiuto alimenti)
  • Interviste individuali (Strumento di valutazione: Colloquio) (Indicatori: N. di donne iscritte al centro per l’impiego, N. donne inserite nel mondo del lavoro dopo l’inserimento del proprio/a figlio/a nel progetto TATA MIA)
  • Verifica periodica dell’andamento del servizio e supervisione
  • Rilevazione dati da parte della Commissione Interna (Strumento: Riunioni con i Partner coinvolti) (Indicatori: N. servizi contattati, qualità dei contatti, condivisione della definizione del problema)

Volontari

I volontari hanno collaborato nella stesura cartacea del progetto identificando e programmando obiettivi, fasi, e azioni collegate. Questo è stato possibile attraverso incontri periodici (2 volte a settimana per 1 mese e ogni giorno nella settimana precedente la presentazione del progetto). Gli incontri dei volontari sono stati, innanzitutto, tesi allo scambio delle esperienze, in quanto provenienti da realtà diverse, e quindi attraverso un confronto attivo è stato possibile redigere il progetto. I volontari hanno seguito un processo metodologico basato sull’osservazione e la rilevazione di un bisogno mediante l’analisi dei dati provenienti dagli enti e dalle associazioni coinvolte; successivamente hanno individuato le risorse disponibili al fine di creare una rete di soggetti per facilitare la realizzazione del progetto.

Nella fase di realizzazione del progetto avranno il compito di sostenere e ampliare le relazioni di interscambio tra i vari soggetti coinvolti.

Alcuni dei volontari, in collaborazione con la cooperativa sociale “Obiettivo” Onlus, faranno parte della Commissione Interna occupandosi della Verifica, e della stesura della documentazione relativa all’organizzazione e gestione del Progetto.

Personale

Il personale impiegato è in possesso dei titoli previsti dalle vigenti normative regionali in materia di gestione di strutture per la prima infanzia quali Asili Nido o Micronidi;

Il personale ha inoltre maturato un’esperienza quinquennale nei servizi dedicati ai bimbi in età compresa tra i 6 ed i 36 mesi.

Responsabili e/o referenti del progetto

  • Antonella Tosetti, presidente del Centro Aiuto Vita di Vercelli;
  • Gelsomino Biasone, presidente del Movimento per la Vita di Vercelli;
  • Gianluca Mascarino, presidente di cooperativa sociale “Obiettivo” Onlus

E-Mail cavvercelli@libero